Benvenuti

Il blog è in fase di costruzione. Ci stiamo lavorando...

Le cinque ferite interiori

Le cinque ferite interiori



Molto spesso non siamo come vorremmo essere, non reagiamo come pensiamo e sentiamo corretto per noi e per gli altri, ma ci lasciamo manovrare dai nostri meccanismi interni, dalle nostre paure, dalle nostre ferite.

Fin da piccoli ci troviamo a dover affrontare molteplici situazioni in cui non sentiamo di poter soddisfare i nostri bisogni emotivi, di non poter esprimere le emozioni per come vorremmo... ed impariamo a corazzarci e ad indossare delle maschere per non sentire più quel disagio interno spesso molto doloroso. Così pian piano sia il nostro corpo che il nostro spirito si modella sotto una maschera, sotto una corazza che ci costruiamo per difenderci.

Questo comporta un allontanamento da ciò che realmente siamo, da noi stessi, dalle nostre emozioni,  ma anche un irrigidimento a livello fisico in diversi punti, a seconda di come viviamo e riusciamo a fronteggiare la situazione.

Se il corpo è rigido, il respiro non fluisce liberamene,  non apporta una giusta quantità  di ossigeno ad organi e tessuti,  che con il tempo inevitabilmente ne risentiranno.

Inoltre la rigidità ci allontanerà sempre più dal nostro "sentire" , dal nostro cuore, trasformandosi in persone diverse da quelle che realmente siamo.

Sono stati individuati 5 caratteri fondamentali che racchiudono i diversi modi di reagire a livello fisico, di linguaggio e di comportamento.

Paura dell' abbandono
È una persona che ha sofferto l' abbandono durante l'infanzia e non si è sentito sufficientemente sostenuto e nutrito dai genitori. Ha una grande paura della solitudine, ha un dialogo interno negativo basato sulla paura di essere lasciato solo e di non farcela. È dunque una persona dipendente e non autosufficiente. Il suo corpo appare come cadente e flaccido,  senza tono muscolare, ed esprime la mancanza di autosostegno. Ama fare le cose in compagnia, è molto socievole ed ospitale. Ha bisogno di lavorare sulla sua paura della solitudine e sull'essere positivo, speranzoso.

Paura del rifiuto
È una ferita molto profonda, che implica il rifiuto di sé stessi, del proprio vissuto, dei propri sentimenti,  dei propri pensieri. Chi ha questa ferita sente di non meritare l'affetto né la comprensione di nessuno, e tende a isolarsi, per la paura di essere rifiutato. È una persona dunque sfuggente, che passa inosservata, che non ama mostrari.  Il suo corpo generalmente si presenterà minuto, esile, frammentario, nella totalità o solo in alcune parti.
Queste persone sentono un grande vuoto interiore e dovranno imparare a pensare a sé stessi, a lavorare sulle loro paure e sul panico. Più impareranno a prendere decisioni per sé stessi meno soffriranno se gli altri non li considerano o si dimenticano di loro.

La ferita da umiliazione
Queste persone si sono sentite criticate e non hanno sentito approvazione nelle cose che facevano. I genitori possono alimentare questa ferita criticando ad esempio il figlio continuamente o parlando delle sue tematiche davanti a tutti.. l'autostima del bambino ne risente moltissimo.
Chi ha vissuto questo tipo di esperienze farà fatica a essere indipendente, generalmente ha paura della propria libertà perché non sa gestirla, visto che si è sentito sempre "soffocato" da qualcuno che faceva le cose per lui. Per difesa tendono a fare la stessa cosa, cioè a controllare gli altri e a fare le cose al posto loro in modo da sentirsi utili e meritevoli, però allo stesso tempo facendo sentire gli altri incapaci.
Hanno molta energia , sono dei lavoratori instancabili, solo che la trattengono all'interno senza liberarla, e infatti danno la sensazione di scoppiare. Il loro corpo è ferquentemente robusto, abbondante, nella totalità o in parte.
Devono lavorare sulla loro indipendenza, sul rispetto delle proprie necessità, delle proprie paure e sulla comprensione delle proprie priorità.

Tradimento

Chi ha questa ferita ha paura di fidarsi. È qualcuno che da bambino si è sentito tradito perché i genitori non hanno mantenuto le promesse fatte. Non si è sentito rispettato nè sostenuto. Questa situazione genera sentimenti negativi molteplici, come ad esempio l' invidia o la sensazione di non meritare le cose promesse o le cose che gli altri hanno. Sono persone sospettose, che sentono la necessità di controllare gli altri, ed hanno un carattere molto forte. Sviluppano una personalità rivolta ad acquisire "potere" e non al piacere; hanno energia, che si addensa nella parte superiore del corpo (torace e spalle grandi) per l'uomo, mentre per la donna si accumula nel bacino (pancetta e fianchi larghi,  cosce).
Hanno bisogno di lavorare sulla pazienza,  la tolleranza e il saper stare da soli.

L' ingiustizia
Chi si riconosce in questo modello probabilmente è cresciuto con persone fredde, autoritarie, e molto esigenti. Questo ha provocato nel bambino sentimenti di incompetenza e di inutilità che lo accompagneranno anche nell'età adulta. La persona tenderá ad irrigidirsi per non sentire più questo sentimento di inadeguatezza e a dimostrare di essere al contrario molto importante e capace. Cercherà di acquisire potere, e avrà manie di perfezionismo e per l'ordine. Ha
bisogno di lavorare per acquisire più flessibilità mentale e anche corporea, e per credere negli altri. La corporatura sarà appunto rigida, specialmente collo e spalle, la vita stretta. Sono persone che non amano perdere il controllo della situazione e che non mostrano facilmente le loro difficoltà i loro sentimenti.

Queste sono le 5 ferite dell' anima. Può essere uno spunto per conoscere un pò di più sè stessi e gli altri, e per guardarsi dentro e migliorare aspetti e influenze importanti per la nostra quotidianità, partendo dalla consapevolezza che possiamo vivere e creare la nostra vita come desideriamo, se prendiamo atto del fatto di esserne i protagonisti e non le comparse. Quello che spesso rappresenta un ostacolo al piacere e alla gioia non è il problema in sé,  ma la nostra reazione a esso. E la nostra reazione dipende dalle influenze che ci portiamo dentro da
anni,  forse da generazioni,  e non dal momento e dalla situazione che stiamo vivendo oggi. Per cui se miglioriamo il flusso della nostra energia, sbloccando il corpo, togliendosi la corazza quando non è necessaria, liberando il respiro e atterrando sulle nostre gambe, la vita prenderà un colore diverso.

Nessun commento:

Posta un commento